La risposta della
scena elettronica Italiana
alla crisi Post-Covid
L’avvento della pandemia Covid-19 ha causato in tutto il mondo la chiusura di spazi comunitari e di tutti quei servizi che sono alla base delle nostre economie. Per due mesi e mezzo in quasi tutta Europa negozi, bar, ristoranti e tanti altri luoghi di commercio sono stati chiusi.
Soltanto da ieri, lunedì 18 maggio, attraverso la riapertura dei servizi principali e la sospensione del modulo di autocertificazione per gli spostamenti all’interno della propria Regione, è possibile un graduale ritorno alla vita pre Corona Virus.
Le condizioni di riapertura sono molto severe. Non lasciano spazio all’assembramento di più persone in spazi chiusi, per eliminare il fattore di rischio principale di diffusione del virus. Ogni attività è regolata attraverso rigide regole sul distanziamento sociale e l’utilizzo imprescindibile della mascherina.
In questa logica che pone un potenziale ritorno alla normalità, le misure restrittive sono ancora fondamentali per evitare un ritorno di massa del Covid. Ragion per cui i club, luoghi di assembramento per antonomasia, non hanno una data realmente ufficiale di potenziale riapertura.
Con l’uscita del decreto, ad esempio la Sicilia ha consentito di rimettere in funzione numerosi spazi,tra cui molti tipi di locali come le Discoteche. Potete meglio approfondire ed avere maggiori informazioni nel nostro articolo.
Nonostante ciò, sono ancora parzialmente ignote le modalità con cui i club riapriranno.Soprattutto, se dovremo realmente aspettare un completo ritorno alla normalità per poter assistere alle performance dei nostri dj preferiti. Infatti molti eventi legati alla musica elettronica sono più vicini al mondo della concertistica che a quello delle sale da ballo.
In questo tempo di chiusura dei club per il Covid, questo stop forzato ha portato molti proprietari e promoter a rivedere la propria strategia.
Vi è un ripensamento dell’approccio che il mondo della musica elettronica ha sulla società e sul mondo economico.
Infatti il settore della musica elettronica è spesso trattato come minoritario, e viene trascurato il fatto che sia, ad oggi, un’importante risorsa economica per il nostro paese. Inoltre rappresenta la manifestazione di una forma culturale che attira negli anni sempre più seguaci.
Ed è proprio per tali ragioni, che Parkett ha voluto affrontare la questione con quelle che al momento rappresentano le più importanti realtà del clubbing italiano. Attraverso una serie di interviste con coloro che gestiscono e promuovono la cultura nei club d’Italia e nei principali eventi
L’intento è quello di capire quali sono i punti deboli del sistema. Ma non solo. Come abbiamo detto questo fermo può diventare un’occasione per analizzare ed interpretare certe dinamiche. Per segnare le cose che non vanno bene e cercare di cambiare la strategia. Di ripuntare su una nuova idea di cultura elettronica.
Le realtà coinvolte appartengono a differenti città, per avere un quadro maggiormente completo e obiettivo di come realmente le cose stiano in Italia. E specialmente di quali sono le problematiche maggiori che questa crisi ha messo in luce.