Quando un Club diventa
un centro di donazione del sangue
Club che si riconvertono per il sociale. È la storia del MAD!
Il club svizzero MAD di Losanna è stato di recente riconvertito in un centro temporaneo per la donazione del sangue; oltre 70 persone, molte delle quali clubber e appassionati frequentatori delle feste del MAD, hanno potuto donare il sangue sul dancefloor del locale che ha riaperto i battenti dopo dieci mesi di chiusura a causa delle restrizioni dovute all’emergenza pandemica.
In diversi Parsi la riconversione temporanea dei locali a spazi per l’assistenza e punti di riferimento per le comunità locali provate dall’emergenza sta diventando una consuetudine e rappresenta anche la risposta da parte della scena dei club alle prese di posizione che a causa di alcuni comportamenti irresponsabili dei singoli nei mesi estivi hanno messo all’indice un intero settore di intrattenimento.
Il celebre club svizzero MAD di Losanna ha riaperto i battenti come centro di donazione del sangue; dalla Repubblica federale dei quattro cantoni che soltanto a settembre scorso aveva annunciato con cautela una progressiva riapertura degli spazi per la musica dal vivo per poi trovarsi repentinamente a fare retromarcia e fronteggiare le conseguenze della seconda ondata con 350.000 nuovi casi e 5.000 morti, arriva un’iniziativa per il sociale che sta destando curiosità e potrebbe essere considerata come esempio proprio dove i servizi sociali sono più in affanno.
Il locale sulle sponde del Lago di Ginevra, nel quartiere di Flon ed epicentro della vita notturna locale era chiuso da ormai 10 mesi e dopo la riconversione il direttore Igor Blaska si è detto felice di poter riaprire lo spazio – che è stato un club per oltre 30 anni – con una finalità del tutto nuova e per dare un contributo alla gestione dell’emergenza che riguarda l’intera comunità.
L’insolito format, di sicuro il primo nel suo genere prevede, che i DJ suonino la loro musica mentre le infermiere prelevano il sangue ai pazienti, molti dei quali sono tra gli stessi partygoers e frequentatori del locale, vecchi e nuovi.
Nato come warehouse su più piani per ospitare feste e serate, il MAD, che sta per “Moulin a Danse”, ha incoraggiato gli ex frequentatori del club a prenotare uno degli slot disponibili per la donazione di sangue attraverso i propri canali social: “Vista la situazione attuale, la trasfusione interregionale della Croce Rossa Svizzera era alla ricerca di una location. È con entusiasmo che il MAD ha accettato di mettere a disposizione i suoi locali ed è pronta ad accogliere donatori e operatori sanitari”, recita un post sulla pagina Facebook del locale.
In occasione della prima raccolta di plasma lo scorso 23 novembre, 70 persone hanno donato il sangue mentre ascoltavano le selezioni dei DJ e guardavano i concerti sui maxischermo del locale.
L’iniziativa del club svizzero MAD si inserisce nel solco di analoghe già intraprese da diversi club in tutto il mondo che hanno offerto il loro spazio inutilizzato alla sanità e alle iniziative di carattere sociale durante la pandemia.
Ad aprile scorso, il club milanese Social Music City ha messo a disposizione i suoi locali agli addetti ad alcuni servizi di emergenza per un mese mentre a marzo lo Studio 338 di Londra è stato riconvertito in un centro destinato al banco alimentare e di distribuzione di cibo per aiutare le persone vulnerabili durante la crisi.
Fonte: www.parkettchannel.it
Il club svizzero MAD di Losanna è stato di recente riconvertito in un centro temporaneo per la donazione del sangue; oltre 70 persone, molte delle quali clubber e appassionati frequentatori delle feste del MAD, hanno potuto donare il sangue sul dancefloor del locale che ha riaperto i battenti dopo dieci mesi di chiusura a causa delle restrizioni dovute all’emergenza pandemica.
In diversi Parsi la riconversione temporanea dei locali a spazi per l’assistenza e punti di riferimento per le comunità locali provate dall’emergenza sta diventando una consuetudine e rappresenta anche la risposta da parte della scena dei club alle prese di posizione che a causa di alcuni comportamenti irresponsabili dei singoli nei mesi estivi hanno messo all’indice un intero settore di intrattenimento.
Il celebre club svizzero MAD di Losanna ha riaperto i battenti come centro di donazione del sangue; dalla Repubblica federale dei quattro cantoni che soltanto a settembre scorso aveva annunciato con cautela una progressiva riapertura degli spazi per la musica dal vivo per poi trovarsi repentinamente a fare retromarcia e fronteggiare le conseguenze della seconda ondata con 350.000 nuovi casi e 5.000 morti, arriva un’iniziativa per il sociale che sta destando curiosità e potrebbe essere considerata come esempio proprio dove i servizi sociali sono più in affanno.
Il locale sulle sponde del Lago di Ginevra, nel quartiere di Flon ed epicentro della vita notturna locale era chiuso da ormai 10 mesi e dopo la riconversione il direttore Igor Blaska si è detto felice di poter riaprire lo spazio – che è stato un club per oltre 30 anni – con una finalità del tutto nuova e per dare un contributo alla gestione dell’emergenza che riguarda l’intera comunità.
L’insolito format, di sicuro il primo nel suo genere prevede, che i DJ suonino la loro musica mentre le infermiere prelevano il sangue ai pazienti, molti dei quali sono tra gli stessi partygoers e frequentatori del locale, vecchi e nuovi.
Nato come warehouse su più piani per ospitare feste e serate, il MAD, che sta per “Moulin a Danse”, ha incoraggiato gli ex frequentatori del club a prenotare uno degli slot disponibili per la donazione di sangue attraverso i propri canali social: “Vista la situazione attuale, la trasfusione interregionale della Croce Rossa Svizzera era alla ricerca di una location. È con entusiasmo che il MAD ha accettato di mettere a disposizione i suoi locali ed è pronta ad accogliere donatori e operatori sanitari”, recita un post sulla pagina Facebook del locale.
In occasione della prima raccolta di plasma lo scorso 23 novembre, 70 persone hanno donato il sangue mentre ascoltavano le selezioni dei DJ e guardavano i concerti sui maxischermo del locale.
L’iniziativa del club svizzero MAD si inserisce nel solco di analoghe già intraprese da diversi club in tutto il mondo che hanno offerto il loro spazio inutilizzato alla sanità e alle iniziative di carattere sociale durante la pandemia.
Ad aprile scorso, il club milanese Social Music City ha messo a disposizione i suoi locali agli addetti ad alcuni servizi di emergenza per un mese mentre a marzo lo Studio 338 di Londra è stato riconvertito in un centro destinato al banco alimentare e di distribuzione di cibo per aiutare le persone vulnerabili durante la crisi.
Fonte: www.parkettchannel.it