Riapertura delle discoteche, ma col 35% dei clienti.
I gestori: "Così è impossibile"
Dopo oltre un anno di chiusura e di polemiche da parte di gestori e svariati politici, l'ultima attività che era rimasta completamente bloccata potrà, "gradualmente", ripartire. Il Cts ha dato il via libera alla apertura in zona bianca delle discoteche, considerate tra i luoghi più a rischio contagio. In una riunione pomeridiana i tecnici hanno concordato che le persone all'interno dei locali, compreso il personale dipendente, potranno essere al massimo pari al 35% della capienza. All'aperto, anche se ormai si tratta più che altro di una previsione teorica visto l'avvicinarsi del freddo, si può raggiungere il 50%. I numeri non piacciono ai gestori, e ieri Maurizio Pasca del sindacato Silb ha attaccato: "Così le condizioni non sono favorevoli, perché incideranno sui costi, mi auguro che in sede di Cdm si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire". Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa "il parere del Cts sulle discoteche è una buona notizia e speriamo che sia solo un primo passo verso una maggiore riapertura".
Chi entra in discoteca per il Cts deve essere registrato e deve avere il Green Pass. "Si ritiene - scrive il portavoce del comitato e cioè Silvio Brusaferro presidente dell'Istituto superiore di sanità - che se ne possa considerare l'apertura con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l'impatto delle misure già adottate". L'indicazione è quindi di partire con circa un terzo della capienza.
Il Comitato tecnico chiede che nei locali ci siano "impianti di areazione senza ricircolo d'aria e rispondenti ai requisiti qualitativi specificati nei documenti dell'Istituto superiore di sanità". Inoltre dovranno essere usati esclusivamente bicchieri monouso e va garantita la possibilità per i clienti e i lavoratori di igienizzarsi frequentemente le mani e devono essere puliti e sanificati i locali. Infine, la mascherina chirurgica (e quindi non di comunità cioè di stoffa o altro) andrà sempre tenuta addosso salvo quando si balla.
Adesso la palla passa al Governo. Giovedì l'esecutivo dovrebbe approvare il decreto sull'aumento della capienza per cinema, teatri, sale da concerto e impianti sportivi, che dopo il parere positivo del Cts della scorsa settimana era saltata. Molto probabilmente la previsione sulle discoteche verrà inserita in quell'atto, a meno che non si voglia interpretare alla lettera quella "progressiva gradualità" indicata dal Cts e si decida ancora per un rinvio. Sembra però difficile anche a giudicare dalle grandi pressioni politiche che ci sono state nelle ultime settimane.
Fonte: www.repubblica.it
Chi entra in discoteca per il Cts deve essere registrato e deve avere il Green Pass. "Si ritiene - scrive il portavoce del comitato e cioè Silvio Brusaferro presidente dell'Istituto superiore di sanità - che se ne possa considerare l'apertura con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l'impatto delle misure già adottate". L'indicazione è quindi di partire con circa un terzo della capienza.
Il Comitato tecnico chiede che nei locali ci siano "impianti di areazione senza ricircolo d'aria e rispondenti ai requisiti qualitativi specificati nei documenti dell'Istituto superiore di sanità". Inoltre dovranno essere usati esclusivamente bicchieri monouso e va garantita la possibilità per i clienti e i lavoratori di igienizzarsi frequentemente le mani e devono essere puliti e sanificati i locali. Infine, la mascherina chirurgica (e quindi non di comunità cioè di stoffa o altro) andrà sempre tenuta addosso salvo quando si balla.
Adesso la palla passa al Governo. Giovedì l'esecutivo dovrebbe approvare il decreto sull'aumento della capienza per cinema, teatri, sale da concerto e impianti sportivi, che dopo il parere positivo del Cts della scorsa settimana era saltata. Molto probabilmente la previsione sulle discoteche verrà inserita in quell'atto, a meno che non si voglia interpretare alla lettera quella "progressiva gradualità" indicata dal Cts e si decida ancora per un rinvio. Sembra però difficile anche a giudicare dalle grandi pressioni politiche che ci sono state nelle ultime settimane.
Fonte: www.repubblica.it